Da dieci anni bandiera blu. Da tre giorni divieto di balneazione nella frazione di San Marco, in località Pizzillo. Si rompe improvvisamente una tubatura della rete fognaria e melma e liquami finiscono in mare. L’ufficio tecnico del Comune di S. Maria di Castellabate avverte il sindaco. Costabile Maurano emana immediatamente un’ordinanza (la numero 110) in cui vieta di fare il bagno. Contemporaneamente, però, la Procura di Vallo della Lucania apre un’inchiesta, di cui il sindaco dice di non sapere nulla e sui cui la Capitaneria di Porto di Santa Maria mantiene il più stretto riserbo. «Per fortuna è capitato a fine agosto — dicono i titolari di un bar ristorante vicino alla spiaggia di Pizzillo - in ogni caso, la nostra attività non ne ha affatto risentito». E infatti, ieri pomeriggio, secondo giorno di divieto di balneazione, i villeggianti non curanti della bandiera rossa issata sulla spiaggia facevano tranquillamente il bagno.
IL FATTO - Alle due di venerdì l’ufficio tecnico comunale allerta il sindaco Maurano. Un tubo della rete fognaria della frazione di San Marco è andato in tilt. In mare finiscono liquami scuri. Il primo cittadino vieta la balneazione e chiama l’Arpac e un tecnico di fiducia, Stefano Percola, per le dovute analisi. L’altro ieri mattina, è intervenuta anche la Capitaneria di Porto per spiegare ai bagnanti i motivi del divieto. Poco dopo, sulla spiaggia di Pizzillo sventolava la bandiera rossa e veniva piantato un palo su cui si installa l’ordinanza sindacale. «È disposto il divieto di balneazione con effetto immediato e sino — si legge — ad esplicito atto di revoca nelle zone di costa in località Pozzillo alla frazione San Marco e come meglio individuate nella planimetria seguente». Si tratta di un tratto di fascia costiera di circa 100 metri. Ieri mattina, intanto, esplode anche un tombino nel centro del paesino turistico. L’ufficio tecnico interviene e ripristina il tutto. Del divieto di balneazione non ce n’è bisogno.
L'INCHIESTA - La Procura di Vallo della Lucania apre un fascicolo. Indiscrezioni rivelano che, in realtà, l’inchiesta è stata avviata già da tempo. E si concentra soprattutto sulla rete fognaria. Una conduttura vecchia di quasi trenta anni «ma che non ha mai dato problemi», dice Maurano, sottoposta più volte, nel corso degli anni, a continui lavori di manutenzione. Gli ultimi, come ammette proprio il primo cittadino, «sono stati sospesi proprio in virtù dell’avvio della stagione estiva e dell’arrivo dei turisti». Se ci sia o meno un collegamento tra i lavori disposti dall’amministrazione comunale e l’inchiesta, potrà stabilirlo solo la Procura di Vallo della Lucania.
IL SINDACO - «C’è un’inchiesta? Io non ne so nulla». Rimane sbigottito Costabile Maurano quando apprende che la magistratura ha aperto un fascicolo sulla rete fognaria del paese che amministra. «Io ho fatto solo ciò che andava fatto. Anzi — continua — ritengo che non bisogna nascondere ciò che succede, perché la cosa più importante è tutelare la salute pubblica. Perciò ho emesso l’ordinanza di divieto. Forse è stato un eccesso di zelo, ma, non appena mi è stato riferito che c’erano sversamenti di materiale organico a mare provenienti dalla fognatura, mi sono subito dato da fare per prevenire qualsiasi pericolo ». La notizia che la magistratura di Vallo della Lucania stia indagando proprio sulla rete fognaria di Santa Maria di Castellabate, prima sembra coglierlo di sorpresa, poi, invece, ci pensa su e plaude al lavoro della procura. «Se c’è un’inchiesta — conclude — ben venga che si faccia chiarezza. Intanto, io non revoco l’ordinanza fino a che non arriveranno i risultati dell’Arpac». Il provvedimento non ha però scoraggiato i bagnanti. Ieri pomeriggio, la spiaggia di Pizzillo era affollatissima. «Non ho notato nulla— dice Amalia Persico — anzi, trovo che l’acqua sia cristallina». Anche Davide Ceraso, avvocato napoletano in vacanza nella località cilentana ha fatto il bagno. «Ho visto l’ordinanza — dice — ma mi hanno detto che la corrente ha già spazzato via tutto». Il depuratore di Agropoli Intanto, un finanziamento regionale di 2milioni e 600mila euro ha permesso al comune di Agropoli di togliere il depuratore di foce Testene dal centro cittadino e di collegare la rete fognaria al depuratore di Capaccio.
Angela Cappetta
<< Precedente | [Tutte le notizie del Cilento] | Successiva >> |
Altre Notizie di Castellabate | Informazioni su Castellabate |
Immagini di Castellabate | Attività commerciali a Castellabate |
Copyright © 2016 - All Rights Reserved - NavigaCilento.it
Creato da WebCo