Con le loro automobili hanno impedito l’uscita delle auto parcheggiate “abusivamente” nelle aree di sosta riservate ai residenti.
Stanchi di dover subire la prepotenza dei frequentatori dei locali della zona, gli abitanti di via Patella (foto in basso) e via dei Mille hanno dato vita, sabato notte, ad una singolare protesta: hanno letteralmente “sequestrato” le auto parcheggiate nei loro posti, trovati quasi sempre occupati al loro rientro la sera, soprattutto d’estate. Il mal costume, per niente gradito agli abitanti delle strade da cui si accede agli scaloni che portano al centro storico, va avanti ormai da tempo.

Da quando sotto le loro abitazioni sono stati aperti tanti piccoli locali che animano la movida agropolese, rendono più piacevole la passeggiata tra il corso e la zona vecchia della cittadina, ma creano anche disagi a chi ci vive, soprattutto nel periodo estivo.
Le strade sono aperte al traffico delle auto dei residenti, ma gli “intrusi” sono dietro l’angolo. Così sabato sera, quando erano certi che i loro posti sarebbero stati occupati da turisti e non, in ogni caso persone non residenti in zona, ma lì per trascorrere la serata, e hanno verificato la presenza di auto che non appartenevano a nessuno di loro, hanno deciso di dare vita alla loro protesta. Pian piano i clienti dei locali sono tornati alle loro automobili per andare via e hanno scoperto che alcune automobili sbarravano l’uscita.

È iniziato un tira e molla conclusosi intorno alle 2 di domenica notte, quando i carabinieri, avvisati di ciò che stava accadendo, si sono recati lì, e hanno iniziato a multare le auto parcheggiate nelle aree di sosta riservate. Tra i residenti di Via Patella c’è anche l’ex senatrice Olimpia Vano. La sua automobile, sabato sera, non era tra quelle che bloccavano la strada, ma ha già annunciato che se i parcheggi “selvaggi” dovessero continuare è pronta a bloccare anche lei la strada.
«Quello che da tempo accade in via Patella e in via dei Mille è insostenibile. – sostiene la Vano – Le auto “clandestine” non solo occupano aree di soste riservate ai residenti, ma perfino i vicoli, piazzandosi finanche davanti ai portoni d’ingresso delle abitazioni. Più volte abbiamo fatto presente la cosa all’amministrazione comunale, ma senza risultati. Se una regola viene puntualmente violata o non fatta rispettare, si finisce per metterla in dubbio. È quanto, dopo anni, è accaduto nel nostro caso. E questo è gravissimo».

Quella di sabato è l’ennesima protesta, ma in passato, e in particolare nelle sere d’estate quando le finestre rimangono spalancate per il caldo, non sono mancati anche accesi scontri verbali tra i residenti e i proprietari dei locali per il vocio e i rumori che vanno avanti fino a notte inoltrata, disturbando il sonno di chi, nella maggior parte dei casi, il giorno dopo deve alzarsi presto per andare a lavorare. Lo scorso ottobre due dei locali furono chiusi dai carabinieri su disposizione del Tribunale di Vallo della Lucania dopo un sopralluogo effettuato dall’Arpac una sera dell’estate precedente proprio a causa degli schiamazzi. I residenti in passato hanno effettuato anche raccolte di firme per protestare contro questa situazione.

Paola Desiderio