Centola-Palinuro sul piede di guerra: «Informeremo la Procura e scenderemo in strada». Lo dice il sindaco Romano Speranza, dopo l’ennesima esondazione del fiume Lambro avvenuta nella serata di martedì dopo le pioggia del pomeriggio. «Si è sfiorata la tragedia - spiega Speranza - Per pochi centimetri non si è ripetuto il dramma dell’inverno scorso quando lo straripamento del fiume coinvolse decine di abitazioni e strutture ricettive, costringendo decine di famiglie ad abbandonare le case. Qui si gioca con le vite della gente. Ancora una volta, gli enti preposti non hanno provveduto a quanto di loro competenza. Il Lambro necessita di interventi concreti per la messa in sicurezza degli argini e la pulitura dell’intero bacino termale che al momento è ostruito in più punti. Nei mesi scorsi il genio civile ha effettuato un intervento di emergenza, ma c’è bisogno di opere risolutive».
LA DENUNCIA - Speranza ha quindi annunciato che si rivolgerà alla magistratura. «Siamo stati abbandonati. Anche l’intervento del presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano, che si è tanto prodigato per la messa in sicurezza del fiume e della frazione di San Severino, costantemente a rischio frana, non sono serviti a nulla. Per finire, anche l’Arco Naturale, uno dei simboli del nostro territorio, resterà off limits, nonostante rassicurazioni diverse. Nei prossimi giorni, informeremo la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania e scenderemo in strada per gridare la nostra rabbia. È ora che le cose cambino».
R.W.
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