Articolo tratto da: "Il Mattino"
La Banchina Cammarelle ? un monumento nazionale. Lo hanno scoperto gli studenti del liceo ?Pisacane? nel corso del progetto ?Scuole aperte? dal titolo ?Sulle tracce di Pisacane?.
La notizia ufficializzata ieri mattina durante una conferenza stampa tenutasi presso l?ufficio della preside Franca Principe ? sconosciuta all?opinione pubblica, alla cultura e alla politica saprese.
La Banchina Cammarelle - la spiaggia nei pressi di Santa Croce- fu dichiarata monumento nazionale, unitamente alla casa di Genova in cui abit? Carlo Pisacane, all?Arco dell?Annunziata di
Padula e al Cippo di
Sanza. Il provvedimento fu emanato con legge n. 635 del 22 giugno 1911, firmata da Vittorio Emanuele III, dal presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e dal guardasigilli Finocchiaro-Aprile (pubblicata nella Gazzetta Uffciale n. 158 del 7 luglio 1911). La legge non ? stata mai applicata.
Il progetto ?Sulle tracce di Pisacane?, coordinato dal professore Giuseppe Caruso, viene portato avanti dal Polo liceale "Pisacane", in collaborazione con l?Istituto comprensivo "Dante Alighieri", il consorzio ?Futura? e i comuni di
Sapri e Vibonati. Collabora anche l?editore Galzeranno che ha pubblicato diversi saggi sulla vita di Carlo Pisacane. E proprio dalla lettura di alcuni volumi editi dalla Galzerano di Casalvelino, gli allievi del liceo guidati dal professore Corrado Limongi hanno appreso la notizia dell?esistenza della legge e iniziato le ricerche. Secondo i primi dati (compresa la ricostruzione dell?iter legislativo) dovrebbe trattarsi del luogo esatto dove nel 1857 avvenne lo sbarco dei Trecento.
E? intenzione della scuola di effettuare delle pubblicazioni per spronare sull?argomento le istituzioni e la politica locale ?affinch? assumano i provvedimenti necessari al fine di accordare al Monumento Nazionale una ufficiale e dignitosa riconoscibilit? come patrimonio storico-culturale della Nazione?.
Soddisfazione anche dall?editore Giuseppe Galzerano che ha dichiarato: ?La notizia ? rimasta sconosciuta perch? i politici non leggono?.
Mario Fortunato