Articolo tratto da: "Il Mattino"
L?indagine, nelle mani del pm Martuscelli, ? alle prime battute: un terreno demaniale, dove era stato realizzato uno stabilimento balneare - manufatto abusivo non condonabile - ? stato sdemanializzato con delibera del consiglio comunale e venduto a favore dello stesso abusivo che non poteva essere destinatario del condono.
Anzi, quello stabilimento doveva essere abbattuto, raso al suolo. ? uno stabilimento balneare sul litorale di Agropoli gi? al centro di una prima inchiesta della procura di Agropoli con il rinvio a giudizio per il prossimo 14 gennaio. L?inchiesta della procura di Vallo ? tuttora a modello 45. Il pm, cio?, avvia una serie di ricognizioni sulla denuncia presentata e poi decider? l?eventuale iscrizione al registro degli indagati. Tra la prima denuncia e l?indagine in corso c?? stata anche l?approvazione, in consiglio comunale, della delibera di sdemanializzazone e alienazione del piccolo appezzamento di terreno comunale individuato tecnicamente come reliquato in viale Kennedy.
La procura di Vallo ora dovr? accertare se l?atto consigliare ha violato le norme stabilite dal legislatore in materia di alienazione degli immobili di propriet? pubblica e ?conseguentemente - sostiene l?avvocato Monica Gregorio che uno degli avvocati di accusa - i criteri di trasparenza e pubblicit? delle attivit? svolte dagli enti pubblici che dovrebbero essere attuate in favore dell collettivit??. Prpprio sullo stesso appezzament di terreno, dove ? ubicato l lido Oasi, era in corso gi? un accertameno da parte della magiustrratura in quanto l?ufficio tecnico di Agropoli certificava che i locali del lido erano costruiti su terreno demanuiale e quindi abusivi e non condonabili. Veniva decretato l?abbattimento perch? costruiti in buona parte su suolo pubblico. Di qui la denuncia di Carlo Scalzone, titolare del lido Azzurro,.
red.giu.