Articolo tratto da: "Il Mattino"
Sono stati apposti i sigilli a un frantoio considerato altamente inquinante a Pisciotta in localit? Noce.
A scoprirlo gli uomini della Polizia Provinciale, diretti dal comandante Roberto Casini, che stanno controllando l'intero territorio provinciale per individuare le attivit? produttive che producono danni ambientali. Da nord a sud sono in atto da mesi serrate verifiche per scoprire le fonti inquinanti sia dell'atmosfera, che dei fiumi e del mare.
E proprio nell'ambito di tale attivit? di contrasto ? stato individuato il frantoio, ora sono in corso accertamenti per individuare l'effettivo titolare, considerato responsabile di illecito smaltimento. Intanto gli atti del sequestro sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania.
In quel Tribunale da qualche mese ? stata istituita anche una sezione giudiziaria della Polizia Provinciale. Da una serie di verifiche, eseguite in collaborazione con gli uomini della Capitaneria di Porto, prima dell'apposizione dei sigilli si ? riscontrata una notevole quantit? di percolato di sanza, che si riversava lungo la strada in una cunetta, invadendo l'intero terreno circostante e poi per la pendenza arrivava fino a mare con un conseguente notevole danno ambientale.
La zona dove ? situato il frantoio finito sotto sequestro si trova in pieno Parco Nazionale del Cilento e quindi in un'area con una serie di vincoli, derivanti anche dal fatto che l'intera superfice rientra nel patrimonio dell'Unesco. Sul posto anche i tecnici dell'Arpac, che hanno proceduto a una serie di rilievi per quantificare l'entit? dell'inquinamento.
Antonella Barone