A seguito di una serie di incontri tenutisi sul territorio regionale con i vari rappresentanti istituzionali che curano la gestione e l’amministrazione dei Parchi e delle riserve regionali campane, il Consigliere regionale Donato Pica ha inteso sollecitare il presidente della Giunta Stefano Caldoro e l’assessore al ramo, Giovanni Romano, a fornire una serie di spiegazioni sull’attuale grave situazione in cui versano gli stessi Enti.
L'interrogazione presentata lo scorso 15 settembre mette in evidenza che dopo molti anni dall’entrata in vigore della norma istitutiva dei Parchi e delle Riserve regionali, con la Legge regionale n. 33 dell’1/09/1993, ad oggi tali Enti non hanno ancora assunto un ruolo preciso ed una configurazione chiara sul territorio di competenza, Va inoltre sottolineato che l’attuale Governo regionale, con il comma 260 della Legge di Bilancio 2011, ha introdotto una serie di modifiche ad integrazioni alla citata norma n. 33/93 ma limitandosi ad alcuni aspetti essenzialmente di carattere burocratico – organizzativo e procedurale. Una circostanza assai preoccupante se si considera che invece lo Stato e le Regioni Italiane sono andati verso una radicale trasformazione di queste realtà a seguito dell’approvazione della Strategia Nazionale della Biodiversità.
Nella Interrogazione Pica quindi chiede di conoscere quali iniziative si intendono assumere, nell’ottica di innovare modelli e strumenti di gestione dei Parchi e delle Riserve di valenza regionale quale parte integrante e sostanziale della Rete Ecologica Regionale componente essenziale dei processi locali di sviluppo e di tutela ambientale – paesaggistica, seguendo la strada delle regioni italiane nel rispetto della più significativa Strategia Nazionale della Biodiversità ed in attuazione delle Direttive Comunitarie 92/43/CEE "Habitat" e 79/409/CEE "Uccelli". “Mi auguro che l’assessore Romano e lo stesso Presidente Caldoro vogliano finalmente portare sul tavolo istituzionale una discussione seria e concreta sul futuro e sul ruolo di questi Enti così importanti per la programmazione e lo sviluppo di tante piccole aree interne della Regione che proprio attraverso il grande patrimonio ambientale e naturalistico possono progettare iniziative di sviluppo locale ed economico – ha dichiarato Pica – nel contempo mi auguro che si voglia trovare una soluzione a breve nel sistema di gestione degli stessi Enti che miri a creare un coordinamento del sistema della Aree Protette attraverso la Rete Ecologica Regionale che comprenda le aree SIC e ZPS di cui alle citate direttive contenendo i costi di gestione di queste straordinarie “infrastrutture regionali” attraverso un’apposita Agenzia Regionale sul modello INFEA che ha invece dato buoni frutti nell’ambito della divulgazione ed educazione ambientale” ha concluso Pica.
Napoli, 19 settembre 2011
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