Protesta dei pescatori di Agropoli, nel salernitano, contro il decreto del ministero dell'Ambiente relativo all'area marina protetta di Santa Maria di Castellabate. Pubblicato lo scorso aprile, infatti, il decreto riserverebbe ai soli operatori economici residenti nel Comune di Castellabate una serie di attività imprenditoriali quali la pesca e la cosiddetta "pesca turismo" nell' area protetta.
Di qui, la decisione dei soci della "Nuova Cooperativa Pescatori Agropolesi" di impugnare il decreto davanti al Tar. Secondo i pescatori di Agropoli, Comune confinante con quello di Castellabate, infatti, le limitazioni imposte violerebbero di fatto la Costituzione.
"E' una palese violazione degli articoli 3, 4 e 41 della Costituzione, ha spiegato l'avvocato Tommaso Battaglini, che insieme all'avvocato Elio Cuoco rappresentano gli interessi dei pescatori agropolesi. Tra l'altro, i pescatori di Agropoli si recano ad effettuare rifornimento di gasolio, a tariffa agevolata, proprio nel porto di Castellabate, unico porto autorizzato per le tariffe agevolate.
Per Battaglini, "ciò che è davvero incomprensibile, è che, per effetto del decreto, ai pescatori di Agropoli è stata vietata la piccola pesca nelle acque territoriali del Comune di Castellabate e, mentre la legge dispone il divieto di pesca, esso non vale per i soli pescatori di Castellabate, che potranno recarsi a pescare non solo nell'area marina protetta, ma anche nelle acque territoriali antistanti il Comune di Agropoli."
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