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PISCIOTTA: ?PISCIOTTANA?, DOVEVA ESSERE COSTRUITA IN 2 ANNI. MA I LAVORI SONO FERMI DA 21

Fino a oggi sono stati stanziati 12,5 milioni. Il sindaco: «Questa strada uno dei più grandi scandali nazionali»

Una strada-scandalo, in pieno Parco del Cilento. Piloni scheletrici che mostrano il cemento nel cuore della campania più verde e protetta. Una strada-scandalo che doveva essere realizzata in due anni e che da 21 continua a mostrare i suoi «moncherini» di calcestruzzo in mezzo ad ulivi secolari.

L'AREA CHE FRANA - Dopo un sopralluogo tecnico è stata chiusa la strada provinciale ex statale 447 che da Ascea porta a Pisciotta. La frana che restringeva la carreggiata era già lì da mesi ma con le ultime piogge la situazione è precipitata. Sono caduti altri massi, altra fanghiglia, altro terriccio. Troppo pericoloso. Vietato il transito. Non è la prima volta che quest’arteria a mezza costa diventa impraticabile. Poco più avanti, c’è però il vero punto critico. Siamo in località Rizzico. Fino a qualche giorno fa si presentava con un manto stradale visibilmente sconnesso. Chi la percorreva era costretto ad affrontare paurosi dislivelli. Sono ancora visibili i piloni realizzati nei primi anni ’90 ed oramai abbandonati da tempo Lo sanno tutti che lì dove per anni e anni è stato sversato asfalto su asfalto, c’è una brutta frana. In paese tutti la chiamano la "frana della ferrovia" perchélì sotto scorrono i binari.

LAVORI «URGENTI» - La soluzione c’è e fu trovata già nel 1989 quando l’Anas ipotizzò una variante al tratto «incriminato». La storia, iniziata con gli espropri di terreno e l’ abbattimento di circa cento alberi di ulivi (tra l’altro mai risarciti), è racchiusa in un’interrogazione parlamentare dell’allora senatore Ettore Liguori, nel 2001. Nella descrizione dell’iter si apprende che i lavori per la realizzazione della variante per «il superamento del tratto in frana» furono ritenuti già nel 1989 «così urgenti da essere autorizzati con ordinanza del 26 luglio 1989 della Protezione civile».

CANTIERI PER DUE ANNI - I lavori dovevano terminare entro 630 giorni. In pratica quell’opera che doveva costare circa 20 miliardi delle vecchie lire doveva essere pronta nel 1992 ossia 17 anni fa. Nel 1999 l’Anas rescinde il contratto con le imprese e a luglio dello stesso anno comunica che ci sarebbe stato un nuovo appalto per il completamento dell’opera. Passano i mesi, ma di riprogettazione e riappalto nemmeno l’ombra. A quell’interrogazione del 2001 il Ministero delle Infrastrutture rispose spiegando che «alla luce del passaggio delle competenze sull’arteria in questione agli enti locali, si demandava ai nuovi soggetti il completamento della progettazione stessa». In pratica, da quel momento la patata bollente, passava alla Regione Campania e alla Provincia di Salerno. Nel 2003 la Regione Campania, stanzia 12,5 milioni di euro del POR Campania 2000/2006. A dicembre Provincia di Salerno e Comune di Pisciotta stilano un accordo di programma per realizzare in «tempi brevi» il completamento dell’opera. Altra trafila, progetto, appalto definitivo e arriviamo al 21 gennaio scorso quando l’Ati Cogenuro-Officine Marino consegna alla Provincia di Salerno il progetto esecutivo.

J'ACCUSE DEL SINDACO - Dopo 21 anni dunque, la "Pisciottana", oggi costeggiata dai piloni di cemento armato a memoria dell’inefficienza della pubblica amministrazione, dovrebbe rivedere un cantiere aperto. Cesare Festa, sindaco di Pisciotta, accusa: «E’ uno dei più gravi scandali a livello nazionale, perché si è messa a repentaglio la vita dei cittadini. Spero che dopo un lunghissimo sonno inizino presto i lavori per la variante. Fare altri piccoli interventi comporta spese e non risolve il problema».

GLI INTERROGATIVI - In attesa del cantiere, restano alcuni interrogativi: quei piloni verranno utilizzati, abbattuti o rimarranno lì? E ancora: quanto denaro pubblico in 21 anni è stato davvero speso in progetti, studi, pennellate di asfalto a fronte di appena 3 chilometri di variante? Il maltempo di questi giorni ha flagellato non solo Pisciotta ma anche Perdifumo dove si è verificato uno smottamento a ridosso di un’abitazione. Evacuata una famiglia di quattro persone. Sempre qui, nel gennaio del 2009 un’altra brutta frana colpì diverse abitazioni in località Difesa. Anche in quel caso molte famiglie furono evacuate e ad oggi non tutte hanno fatto rientro a casa.

Stefania Marino


Note: Tratto da Repubblica.it
News pubblicata il 25-02-2010, letta 1348 volte
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