Bovini senza marchio e cibi malcustoditi
Mandria di bovini sequestrata alla foce del Mingardo nel comune di Camerota e due supermercati chiusi a Roccagloriosa, ai piedi del Bulgheria.
Posti i sigilli sanitari anche ad un’azienda zootecnica del valore di cinquecentomila euro e a due strutture commerciali del valore di circa quattrocentomila euro. Denunciati all’autorità sanitaria i titolari delle strutture sequestrate. Imponente servizio di controllo dei Nas di Salerno nei comuni di Camerota e Roccagloriosa.
Da tre giorni una squadra di carabinieri del nucleo antisofisticazioni di Salerno opera sul territorio del Golfo di Policastro. La prima struttura a finire nel mirino è stata un centro commerciale ubicato nella zona tra Sapri e Policastro Bussentino. Durante i controlli, effettuati in sinergia con i medici dell’Asl, oltre a carenze strutturale e igienico sanitarie, sarebbe stato accertato che il locale adibito a magazzino era del tutto sprovvisto di autorizzazione. Sono scattati i sequestri con i relativi verbali amministrativi.
Ma le operazioni più importanti sono state effettuate nella giornata di ieri. Il primo blitz è scattato ieri mattina alla foce del Mingardo, nel territorio di Marina di Camerota. Un’intera mandria composta da quarantasette bovini è stata posta sotto sequestro perché gli animali sarebbero stati trovati privi di contrassegni d'identità. Marchio obbligatorio perché permette oltre all’identificazione del bovino permette la tracciabilità del latte prodotto dallo stesso animale. I bovini sono stati sequestrati presso l’allevamento ubicato nel comune di Camerota. I militari, a conclusione dell’operazione, hanno posto i sigilli anche all’azienda zootecnica stimata per un valore di circa cinquecentomila euro.
Nel pomeriggio di ieri, la stessa squadra di militari salernitani ha fatto visita a due supermercati di Roccagloriosa. Nei depositi dove vengono custoditi gli alimenti, annessi ai supermarket, sarebbero state riscontrate carenze strutturali e igienico sanitarie tali da non garantire la salubrità dei prodotti commercializzati. Le due strutture del valore complessivo di circa quattrocentomila euro sono state immediatamente chiuse e i titoli dei negozi denunciati all’autorità sanitaria.
Mario Fortunato
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