Dopo l'avvio in grande stile per la diciannovesima edizione di "Libri meridionali. Vetrina dell'editoria del Sud", di scena nell'ottocentesca Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate, si susseguono gli appuntamenti all'insegna della storia e della cultura del Mezzogiorno. La più importante rassegna del libro cilentano e meridionale, a cui hanno aderito più di 50 case editrici, prosegue infatti fino al 26 agosto, con orario di apertura 19-23. La kermesse è organizzata dal Centro di promozione culturale per il Cilento con il patrocinio del Comune di Castellabate e del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Ideatore e curatore della manifestazione, è il docente Gennaro Malzone. Sabato 25 luglio alle ore 21 l'appuntamento è all'insegna delle piante officinali. Si presenta infatti il libro "Piante medicinali e rimedi naturali del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano" di Dionisia De Santis e Pasquale La Palomenta. Relaziona Francesco Corbetta, già ordinario di Botanica all'Università dell'Aquila e direttore di "Natura e montagna". Intervengono il sindaco di Castellabate Costabile Maurano e il presidente del Parco Amilcare Troiano. Il punto di partenza del volume è l'incredibile biodiversità del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dove sono censite circa 2.000 specie di piante spontanee. Innestandosi sul millenario equilibrio tra uomo e natura, il libro procede con una trattazione dal taglio originale. Alla base c'è tuttavia la consapevolezza dichiarata che, se "impiegare le piante per curarsi è un istinto vecchio come la storia umanità", è anche vero che "la più diffusa e umile erba, in mani poco esperte, può essere nociva e la conoscenza dei suoi principi attivi è basilare per un corretto uso in terapia". Dionisia De Santis è presidente dell'associazione Zefiro di Castellabate e già autrice di altri preziosi volumi sui sentieri e sulle piante del territorio cilentano. In questo terzo libro è affiancata da un altro appassionato erborista cilentano, Pasquale La Palomenta, che ugualmente si è già fatto conoscere e apprezzare per le sue ricerche. Grazie alle indicazioni fornite nel testo con dovizia di particolari, si ha l'impressione di poter seguire i due autori mentre si inerpicano su sentieri lontani dalle strade asfaltate e raccolgono - ma solo in periodi determinati dell'anno e con precauzione - le piante, per poi essiccarle, conservarle e riporle in contenitori di vetro, porcellana da fuoco o acciaio per proteggerle dalla luce e dall'umidità. All'occorrenza saranno utilizzate per tisane, infusi, decotti, tinture, sciroppi o oli medicanti proprio come le nostre nonne sapevano ben fare.
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