Due anni fa il primo allarme, ora le cose sono peggiorate.
Gli Astroidi giganti della Grotta Azzurra di Palinuro, sulla costa del Parco del Cilento e del Vallo di Diano, in Campania, famose per la misura (3 volte più sviluppate delle loro «sorelle» mediterranee) e per la speciale colorazione arancione, stanno lasciando la superficie per cercare riparo qualche decimetro più giù.
«Segno della grande sofferenza di questi organismi per colpa della patina di idrocarburi che lasciano le barche che fanno visitare la grotta senza alcuna regolamentazione». Ma anche altri organismi come le Gorgfonie Gialle, le Spugne o i Parazoanti mostrano segni evidenti di sofferenza.
A parlare è il docente di ecologia all'Università di Pisa, Francesco Cinelli, che dal '92 segue la dinamica degli organismi della Grotta Azzurra di Palinuro, e che aveva lanciato il primo allarme nell' agosto del 2007. Ora torna alla carica. «A due anni di distanza - ha detto - le cose sono peggiorate, soprattutto nella Grotta Azzurra. Sono scomparsi gli Astroidi a pelo d'acqua, una specie di madrepora arancione caratteristica delle nostre acque da Napoli in giù, soprattutto nelle grotte. E nella Grotta Azzurra abbiamo il nostro patrimonio più importante». «Il Parco del Cilento - ha proseguito Cinelli - ha la giurisdizione anche su una delle zone più importanti del Mediterraneo, il promontorio di Capo Palinuro, una zona dichiarata dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità, ma non mette alcuna tutela. Servirebbe invece una dichiarazione di salvaguardia».
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