Si' del Consiglio regionale campano alla riduzione delle Asl, che da tredici passano a sette (3 nella provincia di Napoli e una per ognuna delle altre quattro province, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento) nell'ambito del pacchetto di misure di contenimento della spesa sanitaria tuttora in votazione nel Parlamentino regionale. Sulla riduzione delle Asl nella provincia di Salerno il governo regionale e' stato battuto in aula.
Un emendamento del consigliere del Mpa Franco Brusco che chiedeva due Asl per quella provincia e sul quale il vicepresidente della giunta, Antonio Valiante, si era detto favorevole a nome del governo, e' stato bocciato con i voti della stessa maggioranza. Valiante aveva dato parere favorevole ''in coerenza - aveva detto - con quanto espresso dalla giunta in commissione (nel piano del governo, infatti, le Asl salernitane dovevano passare da tre a due) e perche' riteniamo che un territorio come quello salernitano sia difficilmente gestibile con una sola Asl.
Tuttavia - aveva concluso - il governo accettera' la decisione del Consiglio''. I voti contrari all'emendamento sono stati 30 (tutta la maggioranza con l'eccezione di Iossa del Pd e Nicola Marrazzo dell'Idv). Diciotto i favorevoli (il Pdl), 3 gli astenuti. Alla luce del voto dal centrodestra Salvatore Ronghi (Mpa) ha sottolineato l'apertura di un caso politico meritevole di un chiarimento in seno alla maggioranza.
Ma Valiante ha minimizzato: ''Avevo premesso che il governo non si sarebbe contraddetto e che avrebbe rispettato la decisione del Consiglio''. Il voto non ha avuto conseguenze sul prosieguo della discussione che e' avviata verso la conclusione con voto finale sul piano ospedaliero previsto nel cuore della notte. Con la riduzione delle Asl sono stati approvati anche i tagli ai posti letto, 845 in tutta la rete ospedaliera tra pubblico e privato (compresi i 160 della Federico II e della Seconda Universita' di Napoli). Il piano, inoltre, prevede che mille posti dei cosiddetti acuti vengano riconvertiti in residenze per anziani per un risparmio di 140 milioni e che altri 900 siano riconvertiti in riabilitazione e lungodegenza (per un risparmio di 60 milioni). Quanto agli ospedali, escono dalla rete dell'emergenza il Cto e gli Incurabili a Napoli, gli ospedali di San Felice a Cancello, Roccadaspide, Agropoli, mentre vengono riclassificati da Dea a presidi di primo livello il San Gennaro, gli ospedali di Torre del Greco (che diventa polo specialistico per la gastroenterologia), Vico Equense, Marcianise, Scafati, Cava de' Tirreni, Oliveto Citra. Gli ospedali di Bisaccia, San Bartolomeo in Galdo, Teano diventano ospedali territoriali. Grazie agli emendamenti dell'Idv accolti in serata l'ospedale Maresca di Torre del Greco recupera i reparti di Ginecologia e Ostetricia e aggiunge dieci posti letto in Cardiologia.
Infine, il Consiglio regionale ha approvato un emendamento di Ronghi (Mpa) che da' un taglio alle consulenze delle aziende sanitarie in essere alla data di entrata in vigore della legge. Queste - si stabilisce - non sono ulteriormente rinnovabili ne' rinegoziabili.(ANSA).
SANITA':PICA,PATTI RISPETTATI SU POSTI LETTO NEL SALERNITANO
(ANSA) - NAPOLI, 26 NOV - ''E' stato confermato l'impianto sulla rete ospedaliera del Salernitano proposta in Commissione''. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Donato Pica intervenendo nel merito del piano ospedaliero in votazione in Consiglio regionale. ''Abbiamo dato prova di compattezza - commenta Pica - Tutti noi consiglieri salernitani abbiamo tenuto fede ai patti e soprattutto abbiamo dato risposte concrete ai cittadini scongiurando cos? le nette differenze tra metropoli e periferie''. (ANSA).