Articolo tratto da: "Il Mattino"
Due insospettabili senza precedenti penali, che hanno appiccato il fuoco in due punti diversi tra l?erba secca, a 5-6 metri di distanza, forse con l?intento di emulare i roghi divampati in Sicilia nei giorni scorsi.
All?indomani dell?arresto dei due piromani a Caprioli, si attende l?udienza di convalida che sar? celebrata oggi dal gip . Di certo Natalino Dragone, 35 anni, di Salerno, e Mario Pantalena, 44 anni, di Battipaglia, entrambi con lavori saltuari alla spalle, non hanno nessun legame particolare con il terreno incendiato, per cui vengono meno le consuete ipotesi di fini speculativi che si avanzano negli incendi dolosi.
Ma resta tanto pi? incomprensibile il motivo per cui i due insospettabili, che il 2 giugno hanno raggiunto la costa cilentana per un giro turistico, come sono soliti fare, abbiano deciso di far divampare le fiamme tra il verde degli ulivi pisciottani e della macchia mediterranea. Luned? pomeriggio sono stati sorpresi in contrada Fornace a dare fuoco all?erba secca con gli accendini in due diversi punti di un fondo privato attiguo al resort Capo D?Arena. A scoprirli un turista che soggiornava nel vicino villaggio e si era addentrato tra la vegetazione per far giocare il suo cane. Dopo l?allarme, i due sono stati rincorsi dai villeggianti, che hanno anche tentato di spegnere le fiamme, e arrestati dai militari della stazione di Pisciotta agli ordini del maresciallo Domenico Castiello, della compagnia carabinieri di Vallo, associandoli alla locale casa circondariale. I due incensurati non hanno saputo fornire giustificazioni plausibili per il loro gesto.
E oggi dovrebbero comparire davanti al gip Elisabetta Catalanotti per l?interrogatorio di garanzia e l?udienza di convalida degli arresti. Ieri mattina intanto la procura di Vallo, guidata dal procuratore capo Alfredo Greco, nella persona del pm Renato Martuscelli ha formalizzato la richiesta di convalida, ma anche di applicazione della misura cautelare in carcere. Certo nel caso specifico ai due si imputa solo il rogo di luned? a Caprioli, ma lo stessa circostanza di un doppio innesco lascerebbe intendere la premeditazione dell?atto e, dunque, la loro pericolosit?.
Tutti elementi che, assieme alle ragioni eventualmente avanzate dalla difesa, toccher? valutare al giudice per le indagini preliminari che si pronuncer? sulla convalida degli arresti e sullo stato di libert? dei due. Per entrambi sono stati nominati come avvocati d?ufficio Celestino Sansone e Gaetano Apicella, che dovrebbero assisterli davanti al gip, salvo nomina di legali di fiducia. Gli indagati rischiano una condanna da 3 a 7 anni.
Elisabetta Manganiello