Articolo tratto da: "Il Mattino"
Il Progetto Pegaso impedirebbe la pesca con reti da posta, ostacolando l?esercizio della loro attivit? ai pescatori che di conseguenza subiscono gravi danni economici. Dopo la denuncia di una cinquantina di pescatori agropolesi, la Procura di Vallo della Lucania ha deciso di aprire un fascicolo d?inchiesta.
L?indagine ? coordinata dal procuratore capo Alfredo Greco. Il progetto, realizzato nel 2006 dalla Provincia di Salerno, prevedeva l?installazione di migliaia di blocchi di cemento sui fondali marini del Golfo di Salerno per combattere la pesca a strascico, illegale, entro le tre miglia dalla costa.
Ma secondo alcuni pescatori agropolesi, ormai anche la pesca con le reti da posta ? diventata impossibile. I pescatori ritengono che nelle acque dove hanno sempre pescato in passato, con maggiore o migliore fortuna a seconda delle condizioni atmosferiche e di altri fattori contingenti, i blocchi che costituiscono la barriera finalizzata a impedire la pesca a strascico, siano stati collocati alla rinfusa. Dopo la collocazione dei blocchi, i pescatori hanno avuto grossi problemi nella pesca.
Cos?, qualche settimana fa, attraverso il loro legale, l?avvocato Tommaso Battaglini, hanno deciso di avanzare una richiesta di risarcimento alla Provincia di Salerno e hanno invitato la Procura di Vallo della Lucania a fare luce sulla vicenda e ad appurare eventuali responsabilit?.
I blocchi utilizzati, infatti, a forma di tripode, sarebbero anche fatti in modo diverso da quelli previsti nel progetti e con sporgenze acuminate danneggerebbero le reti dei pescatori.
Di qui la difficolt? di pescare e i conseguenti danni all?economia dell?intero settore.
Numerose famiglie la cui unica entrata economica ? legata all?attivit? della pesca, in questi mesi si sono trovate in grossa difficolt?. Sar? ora la magistratura di Vallo della Lucania a fare luce sulla vicenda e a stabilire se il Progetto Pegaso sia stato messo in atto effettivamente in maniera diversa da come era previsto e a stabilire se ai pescatori spetti o meno un risarcimento.
Paola Desiderio