Articolo tratto da: "Il Mattino"
Crolla la parte superiore dell'arco naturale. Decine di metri cubi di roccia si sono staccati dal lato che guarda sulla spiaggetta interna e hanno ostruito l'intero ingresso della grandiosa scultura naturale di pietra, che ? poi uno dei simboli pi? noti del Parco nazionale del Cilento e
Vallo di Diano.
In passato ci sono stati gi? alcuni crolli ma, a detta dei tecnici, non se ne ricordano di questa entit?. E non ? escluso che possano verificarsi ulteriori distacchi, per cui sono stati interdetti sia il transito pedonale sul litorale che l'accesso allo specchio di acqua limitrofo. A dare l'allarme per primi, domenica mattina quando sono iniziati i primi distacchi, alcuni pescatori che, arrivati in spiaggia, hanno trovato la grande quantit? di massi staccatosi dalla volta superiore dell'arco sul tratto di arenile sottostante.
Questo nonostante tutto il blocco fosse stato messo in sicurezza con una gabbia di acciaio che doveva appunto servire a mitigare il rischio di eventuali crolli. I lavori, eseguiti dalla comunit? montana Lambro Mingardo tre anni fa, hanno scongiurato il pericolo fino all'ultimo weekend, poi la rete ha ceduto sotto il peso della roccia. Si pensa che il distacco si sia verificato nottetempo o nelle prime ore del mattina. In ogni caso non ha provocato danni n? a persone n? a cose. Domenica ad effettuare i primi sopralluoghi sono state due pattuglie dell'ufficio circondariale marittimo di Palinuro, guidato dal tenente di vascello Vittorio Giovandone, e la polizia municipale di Centola, agli ordini del comandante Vito Capurso.
Le forze dell'ordine hanno scoraggiato i numerosi curiosi che sono accorsi alla notizia e hanno provveduto a transennare il tratto di spiaggia interessato, posizionando anche cartelli che avvisano del pericolo. Inoltre, per garantire la pubblica incolumit? sia il Comune che il Circomare hanno emesso apposite ordinanze che interdicono il tratto di spiaggia su cui sorge l'arco naturale e lo specchio acqueo prospiciente. E ieri mattina c'? stato un ulteriore sopralluogo del responsabile dell'Ufficio tecnico comunale Giuseppe Caso per la verifica dei danni e oggi ci sar? anche una verifica degli geologi del Parco nazionale. ?Il 29 novembre terremo un apposito consiglio comunale - spiega inoltre il vicesindaco Nicola Natale - per la presa d'atto della situazione e i necessari provvedimenti?. In ogni caso sar? necessario il ricorso a figure specializzate, come geologi e ingegneri esperti nel consolidamento. L'arco naturale, creato dall'erosione del vento e del mare, oltre a rappresentare uno degli angoli pi? suggestivi dell'area protetta nella zona 1, ? anche un sito di interesse comunitario (Sic), soggetto a particolare tutela paesaggistica.
Ma ogni anno, con le prime piogge e le prime mareggiate, inevitabilmente subisce il distacco di alcune rocce, finora di entit? minore rispetto all'ultimo distacco. Tre anni fa l'ente montano Lambro Mingardo ha posizionato anche una rete di protezione e consolidamento su tutto il costone, proprio per mitigare il rischio rappresentato dall'erosione e dalla scarsa consistenza della roccia che ha una base calcarea.Ma anche lo scorso autunno, a settembre, sono cadute alcune pietre e cos? l'anno prima. Con le cattive condizioni meteo degli ultimi giorni il fenomeno si ? ripresentato ma con esiti assai pi? disastrosi. Il peso dei massi crollati ha portato via anche una parte della rete di protezione e provocato lo sganciamento di altre parti della gabbia, per cui l'intera spiaggia ora ? diventata pi? pericolosa. Comune e capitaneria di porto hanno transennato tutta l'area fino alla foce del fiume, interdicendo la caletta interna all'arco e il costone che si stende per circa 500 metri lungo il litorale, anche sul tratto non franato ma ugualmente a rischio.
Elisabetta Manganiello
Notizie 
