Articolo tratto da: "Il Mattino"
Scariche di corrente a basso voltaggio per tenere lontani i cinghiali dalle colture e dalle aree agricole: ? uno degli strumenti cui sta facendo ricorso il Parco nazionale del Cilento e
Vallo di Diano per contenere i danni provocati dalla specie nell'area protetta a sud di Salerno.
Una voce di spesa che nel bilancio dell'ente raggiunge i 200mila euro all'anno per gli indennizzi. La misura arriva a poche ore dal drammatico episodio registrato a Marina di Camerota: un pensionato, domenica scorso, ? stato aggredito da un cinghiale nel pieno centro urbano del paese costiero.
La misura preventiva rientra in un piano sperimentale per la gestione del cinghiale, redatto dall'Istituto di ricerche ecofaunistiche di Siena, approvato dal Parco a novembre 2006 e con il via libera dell'Infs, l'Istituto nazionale di fauna selvatica, lo scorso febbraio. Nel programma, della durata di due anni, sono previste diverse metodiche di prevenzione tra cui le recinzioni elettrificate, le catture e gli abbattimenti selettivi.
A inizio ottobre ? partito il posizionamento delle prime recinzioni elettrificate attorno a due frutteti di Orria e un castagneto di Montano Antilia, dove ? prossima la raccolta e, quindi, aumenta il rischio di raid notturni da parte dei cinghiali.
A posizionare i recinti ? una quadra di operai appositamente formati, ex lsu oggi assunti dal Parco, impegnati anche nelle verifiche settimanali in loco. ?Gli agricoltori dove abbiamo impiantato i recinti ci hanno riferito che i cinghiali, pur avendo provato a forzarli, non ci sono riusciti - spiega la biologa Laura de Riso dell'Area conservazione della natura del Parco - Ora proseguiremo con le installazioni in altre aree, secondo la stagionalit? delle colture da proteggere. Intanto, ? in fase di stesura anche un regolamento, che dovr? essere approvato anche dal Ministero dell'ambiente, per poter procedere alle eventuali catture e agli abbattimenti selettivi, in deroga alla 394, la legge quadro istitutiva delle aree protette?.
?I primi risultati del piano sono soddisfacenti - dice il commissario dell'ente Giuseppe Tarallo - Ma il problema non si risolve in poco tempo. Contro i cinghiali serve una politica integrata. Oltre alle misure previste, sarebbero utili anche le colture a perdere, per? non abbiamo i fondi per finanziarle. Ci vorrebbe un intervento della Regione?.
Elisabetta Manganiello