Sorto in epoca normanna in seguito al processo di incastellamento degli antichi abitati in atti in tutta Europa, il Castello di Teggiano ? fra i pi? importanti dell'Italia meridionale.
Nei primi anni del Quattrocento, quando Diano era stata incamerata nel demanio regio per la cacciata dei suoi feudatari, i Sanseverino, conti di Marsico, il Re di Napoli Ladislao di Durazzo dispose un primo restauro del Castello, ordinando che alle spese occorrenti contribuissero tutti i paesi del Vallo di Diano.
Foto castello
Un altro restauro ? documentato nel 1417, disposto questa volta dai Sanseverino, ai quali si deve perci? l'ampliamento della costruzione che fece assumere al Castello quell'aspetto monumentale che notiamo ancora oggi.
Il Castello ? citato nella storia del Regno di Napoli per due fatti memorabili avvenuti in esso:
- la Congiura dei Baroni contro il Re Ferdinando I? d'Aragona.
Nel 1485, sotto la guida del Principe Antonello Sanseverino, i Baroni della zona, stanchi di contribuire in maniera sempre crescente alle spese militari del Re, si ribellarono riunendosi a Diano.
- l'Assedio di Diano del 1497.
Nel secondo decennio il Castello fu restaurato da un altro dei suoi proprietari : il Marchese Giovanni Villani.
Tale restauro ? ricordato da una lapide posta all'ingresso principale. Al 1660 circa risale una descrizione fatta da uno storico teggianese, padre Luca Mannelli, il quale dice che la costruzione ? circondata da "profondo e largo fosso s? che vi s'entra per due ponti, uno dei quali pi? vicino alla porta, nell'occorrenza si alza la notte.
La fabbrica ? molto larga e soda, con otto grandi torri, una delle quali ? il maschio dell'antica fortezza di Ladislao, rinchiuso, mentre un'altra chiamata torre della lumaca, alta il doppio delle altre per iscoprire il nemico". Il Mannelli dice infine che il Castello di Diano ? giudicato "inespugnabile".